venerdì 28 ottobre 2011

FRANCO E HITLER SI TROVANO A HENDAYE

Il 23 ottobre 1940, Adolf Hitler arriva alla stazione di Hendaye incontra Franco, dopo aver conquistato in poco più di un anno la Polonia, il Belgio, i Paesi Bassi, la Danimarca, il Lussemburgo e aver piegato la Francia. 

          
La carrozza su cui viaggiava Franco, la Break, è in ritardo e questo fa arrabbiare Franco. Sul treno, inoltre al Caudillo, viaggiavano Ramón Serrano Suñer, cognato di Franco ed uomo forte nel governo (nominato tre giorni prima come Ministro degli Esteri), il barone de las Torres (capo di protocollo del Ministero  in qualità di traduttore), Enrique Giménez Arnau (capo generale della stampa), il generale Espinosa de los Monteros (ambasciatore spagnolo a Berlino) e il generale José Moscardó (capo della casa militare del Caudillo).
      
Comunque, quando la locomotiva spagnola arriva alla stazione con 8 minuti di ritardo. La stazione è adornata con bandiere della Spagna e della Germania e tre compagnie tedesche suonano  marce militari. Franco e Hitler si trovano alla fine faccia a faccia. Per il tedesco c'era la speranza di coinvolgere finalmente la Spagna nella guerra e poter sviluppare i suoi piani nel Mediterraneo. Per lo spagnolo c’era l'opportunità di essere con i vincitori ed avere un impero in Africa.

Dopo i saluti nella porta della carrozza si decide che la riunione sarà sulla lussuosa carrozza-ristorante di Hitler con gli altri capi di Stato, i ministri degli esteri (Serrano Suñer e Von Ribbentrop) ma senza gli ambasciatori.


L'incontro ha inizio alle ore 15:40 e il primo a prendere la parola è il generale Franco per dire:

            “La Spagna ringrazia quello che la Germania ha fatto per il nostro Paese. La Spagna è sempre stata alleata con il popolo tedesco in spirito e lealtà e senza riserve. […] Nella guerra attuale, la Spagna lotterebbe volonterosamente al fianco della Germania. Ciò nonostante, le difficoltà che vanno sorpassate sono conosciute dal Führer”.

In quel momento, la Spagna ha bisogno di tutto e non riceve nulla per il blocco della Gran Bretagna. La politica di Churchill era di mantenere la Spagna fuori dalla guerra perché sapeva che se Franco si fosse messo dalla parte dei tedeschi, ciò avrebbe comportato l'occupazione di Gibilterra e la chiusura del Mediterraneo, impossibilitando le connessioni con le colonie.


Hitler assicura a Franco che la Gran Bretagna è già sconfitta e che non spera che l'entrata degli Stati Uniti o l'URSS faccia cambiare il segno della guerra. In realtà, il vero e unico motivo per voler l'entrata della Spagna nella guerra era la possibilità di fare propria la Rocca di Gibilterra. 


Alla fine, il Führer non si compromette con nessuno e assicura solo che la Spagna avrebbe un posto nel reparto dell'Africa. Dopo tutto ciò  il barone de las Torres ricorda che Hitler insiste dicendo che la Spagna deve scegliere, che non può rimanere dietro la realtà dei fatti che le sue truppe si trovano nei Pirenei.


Dopo questa minaccia, Franco è deluso e dice a Serrano Suñer: “È intollerabile questa gente, vogliono che entriamo nella Guerra in cambio di niente, non possiamo fidarci di loro se non hanno un compromesso formale”. Le conversazioni sembrano di essere finite quando gli spagnoli ricevono un invito dai tedeschi per cenare con il Führer. Dopo questo, i principali attori si ritrovano un'altra volta, ma non esce niente di nuovo.



Alle ore 00:00 gli spagnoli salgono sul treno a destinazione di San Sebastiano (San Sebastián in spagnolo). Prima di partire i due capi di Stato si salutano in modo affettuoso, sebbene sia notevole il disaccordo.  



Nessun commento:

Posta un commento